Rifiuto come risorsa



DA RIFIUTO SCORIA DI ACCIAIERIA A INERTI PER SOTTOFONDI E PAVIMENTAZIONI STRADALI

La società d’ingegneria SIMMOS srl, nel perseguire il criterio del recupero di materia da rifiuto, ha svolto attività di valutazione tecnica ed ambientale, studi di sperimentazione, progettazione definitiva ed esecutiva per l’insediamento dell’impianto di recupero ZEROCENTO s.r.l. in Padova.

Il ciclo di trattamento della scoria di acciai comuni, speciali e a basso-carbonio fusi in forni ad arco elettrico, derivanti dalla limitrofa Acciaieria Venete spa, è stato oggetto di studio sperimentale coordinato presso alcuni dipartimenti della Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Padova.

I risultati dello studio di sperimentazione ha costituito l’elemento primario per la redazione dello Studio d’Impatto Ambientale e successiva Autorizzazione all’Esercizio dell’impianto per il recupero (R5) delle scorie di acciaieria.

A seguito dei trattamenti l’inerte artificiale ottenuto possiede elevate prestazioni ed è adatto ad essere utilizzato sia nelle miscele bituminose cementizie, sia come sottofondo in pavimentazioni stradali.

Il materiale ricavato dalle scorie prodotte dalla lavorazione di acciai comuni possiede caratteristiche fisico-chimiche tali da sostituire gli aggregati naturali come il porfido e il basalto, oltre a fornire ottime garanzie di durata nel tempo nei trattamenti superficiali in cui viene impiegato e di essere particolarmente adatto al confezionamento di conglomerati bituminosi per manti di usura drenanti e anti skid.






IMPIANTO DI RECUPERO DA SEGAGIONE DI MARMO E MARMO-RESINA A CARBONATO DI CALCIO

La società d’ingegneria SIMMOS srl, nel perseguire il criterio del recupero di materia da rifiuto, ha svolto attività di valutazione tecnica ed ambientale (VIA), studi di sperimentazione, progettazione definitiva ed esecutiva per l’impianto di recupero dell’azienda CRAVER srl in San Martino Buon Albergo (VR).
Congiuntamente ai laboratori del Dipartimento d'Ingegneria dell'Università di Padova, si sono ricercate le metodiche atte al recupero del rifiuto "segagione di marmo e marmoresina" con elaborazione dei protocolli di lavorazione per ricavare una sostanza caratterizzata da un'altissima percentuale di carbonato di calcio.
Il processo è stato messo a punto ed implementato in scala reale presso l’impianto dell’azienda CRAVER srl.La sostanza EoW di recupero è commercializzata come Materia Prima Seconda impiegabile nei successivi processi industriali per la produzione di materie plastiche, guaine impermeabilizzanti e confezionamento di conglomerati bituminosi.
Il recupero di materia a partire da un rifiuto induce alla riduzione del consumo delle risorse naturali (marmo naturale da cava) ed alla riduzione degli impatti produttivi per l'estrazione e successiva macinazione del marmo per giungere alla dimensione polverulenta del carbonato di calcio.








DA ACQUE DERIVANTI DA ESTRAZIONE PETROLIFERA AD ACQUA AD USO IRRIGUO, CIVILE ED INIDUSTRIALE

La società d’ingegneria SIMMOS srl, nel perseguire il criterio del recupero di materia da rifiuto, ha svolto attività di valutazione tecnica ed ambientale attraverso Studio d’Impatto Ambientale (VIA) ed Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’insediamento della sezione di recupero dei liquidi derivanti da estrazione petrolifera. È stato sviluppato il progetto definitivo, esecutivo ed il Piano di Monitoraggio e Controllo costituenti una sezione della piattaforma di gestone rifiuti commissionata da A.Cif. Servizi s.r.l. nel comune di Scicli in Provincia di Ragusa.

La tecnologia adottata è quella dell’evaporazione sottovuoto mediante l’impiego di un evaporatore a compressione meccanica con potenzialità di 2 mc/h e produzione 60mc/giorno di distillato. Tale trattamento sarà preceduto da un sistema di pre-trattamento di tipo chimico-fisico per la chiariflocculazione dei rifiuti liquidi in ingresso.
L’inserimento di un pretrattamento chimico-fisico di chiariflocculazione e filtrazione fanghi prima dell’evaporazione, è conseguente alla necessità di separare i componenti del refluo, per caratteristiche organolettiche e di mantenere efficienti le sezioni impiantistiche costituenti l’evaporatore.
Il trattamento consentirà:

  • -) la chiariflocculazione in ingresso separando i fanghi argillosi presenti, i metalli pesanti contenuti nei fanghi minerali e gli eventuali idrocarburi;
  • -) l’operazione di chiariflocculazione, nell’esercizio dell’evaporatore, evita la formazione di fanghi all’interno dello stesso e l’assenza dei fenomeni di incrostazione degli scambiatori nonché la riduzione dell’erosione degli organi rotanti;
  • -) la produzione di sale separato dai metalli pesanti presenti, potrebbe indurre ad un suo riutilizzo, qualora le analisi chimiche ne confermino l’idoneità per essere classificato come MPS. In alternativa qualora fosse destinato a smaltimento esso non presenterà criticità con conseguente minor costo di conferimento;
  • -) l’acqua evaporata prodotta possiede caratteristiche di elevata purezza per il riutilizzo nelle forme commercialmente usuali e secondo i criteri stabiliti dall’art. 184/ter del D.Lgs 152/06.








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Zerocento: assieme d'impianto in funzione
Zerocento: scorie di acciaieria da trattare
Zerocento: box di maturazione del materiale post-trattamento fisico
Zerocento: EoW ottenuto
Zerocento: pezzature EoW
 Craver: impianto di recupero carbonato di calcio - vista esterna vasche di decantazione
Craver: impianto di recupero carbonato di calcio - vista interna fase di trattamento mediante turbo-essicazione
Scicli: impianto di recupero acque - vista del concentratore-distillatore in fase di montaggio
Scicli: impianto di recupero acque - vista del concentratore-distillatore ed impianto filtropressatura fanghi



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